La ritenuta è una trattenuta che viene applicata alle somme percepite ad esempio da un professionista o da un fornitore. Attualmente esistono diverse forme di ritenuta ma quelle più usate sono:
le ritenute a titolo di acconto: prevedono una ritenuta del 20% da parte di chi riceve la prestazione;
le ritenute a titolo di imposta: prevedono che ai fini della tassazione sul totale si versi solo l’aliquota al 20%.
Nel primo caso la ritenuta costituisce un’anticipazione delle imposte che si andranno a pagare successivamente. Nel secondo caso, invece, la ritenuta viene applicata a titolo di imposta vera e propria.
I lavoratori interessati sono tutti coloro che effettuano prestazioni di lavoro autonomo a qualunque titolo. Sono obbligati i soggetti indicati dalla legge come sostituti d’imposta. Si tratta di società di capitali residenti in Italia, i lavoratori autonomi e le persone fisiche imprenditori, i professionisti, i condomini, le associazioni prive di personalità giuridica o enti pubblici e privati, i liquidatori o i curatori fallimentari.
Nello specifico, il calcolo delle ritenute non è altro che una trattenuta fatta sulla base imponibile, il cui versamento deve essere effettuato da coloro che ricevono la prestazione.
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